sabato 4 luglio 2009

RICERCATORI DEMOCRATICI CON IGNAZIO MARINO

L’Italia, pur essendo una delle nazioni del G8, sconta un drammatico ritardo rispetto alle altre nazioni occidentali nello sviluppo della Società della Conoscenza.

In Italia l’avventura intellettuale si scontra continuamente con la drammatica povertà di risorse finanziarie, strutturali e di competenza investite. Troppo spesso fare ricerca significa trasformarsi in burocrati della cultura, soffocati da un contesto farraginoso e immutabile. Frequentemente le punte di eccellenza della ricerca italiana, peraltro assai apprezzate in campo internazionale, sbocciano solo a partire da iniziative personali che definire meritevoli appare riduttivo. Con preoccupazione osserviamo il lento declino della nostra produttività scientifica e l’incapacità di attrarre bravi ricercatori dalle altre nazioni; al contempo, esportiamo giovani ricercatori di grandi doti che si affermano poi nei principali poli di ricerca europei e mondiali.

Per troppo tempo la politica ha assistito, ed anzi attivamente incoraggiato, questa discesa verso l’irrilevanza. Concentrato sui proclami, ogni governo da trent’anni a questa parte ha generato una propria riforma dell’Università e spesso anche degli Enti di Ricerca. Dibattiti ignoti ai paesi sviluppati, ma non per questo meno inutili, si sono avvicendati su temi quali la paura della ricerca applicata per il libero sviluppo della conoscenza o che viceversa la ricerca pura sia soltanto una perdita di tempo per fannulloni stipendiati. La classe politica italiana ha pensato solo raramente che la società della conoscenza sia un valore di per sé. Nella miope ottica del breve termine elettorale, quello che conta è fare poco o nulla ma parlare di tutto, e difendere chi della stagnazione ha tutto da guadagnare.

In questo disperante contesto politico, la nascita del Partito Democratico ha rappresentato una speranza. Per la prima volta l’Italia ha tentato di allinearsi agli altri paesi occidentali dotandosi di una forza interprete del riformismo pragmatico e moderno, con la bussola puntata sull’eguaglianza delle opportunità per tutti i cittadini. La sfida verso una nuova società della conoscenza nel nostro paese è il banco di prova per eccellenza del nuovo partito. Il benessere e lo sviluppo non vengono da sé, ma sono intimamente correlate all’acquisizione di nuove conoscenze culturali e scientifiche. Tutta la storia della società occidentale sta lì a dimostrarlo.

Dopo un inizio incerto, il Partito Democratico è ora chiamato alla sfida congressuale, al rilancio della propria politica, al proporsi come l’alternativa riformista del domani. Si dice che le idee siano più importanti dei nomi, ma non vi è idea che non tragga forza da chi la impersona.

Per questo motivo, Ignazio Marino, un grande scienziato e un grande italiano, rappresenta la nostra speranza. La sua storia personale di ricercatore è il nostro miglior manifesto. La presenza di Giuseppe Civati, giovane e brillante ricercatore, a fianco di Ignazio Marino non rappresenta certo un caso. 

Con la candidatura di Ignazio Marino fondiamo ufficialmente il gruppo dei Ricercatori Democratici e chiediamo a tutti i nostri colleghi con eguale sensibilità e speranza di aderire a questo appello. 

Grazie a Ignazio Marino ed alla sua generosità abbiamo la speranza che la società della conoscenza, libera da vincoli anacronistici ma sempre responsabile nel difendere la dignità umana, si affermi anche in Italia e ci aiuti ad affrontare il futuro del nostro Paese con la fiducia e l’entusiasmo della razionalità.

Perché infine tutti siano liberi dal bisogno e felici di costruire la propria esistenza insieme agli altri.

FIRMA ANCHE TU IL NOSTRO MANIFESTO NELLA SEZIONE COMMENTI QUA SOTTO

57 commenti:

  1. Ranieri Bizzarri, ricercatore a tempo determinato presso la Scuola Normale di Pisa

    RispondiElimina
  2. Beniamino Cappelletti Montano, borsista post-dottorato, Università degli Studi di Bari

    RispondiElimina
  3. Ugo Rossi, assegnista di ricerca, Università di Cagliari

    RispondiElimina
  4. Elettra Stradella, assegnista di ricerca in Diritto costituzionale, Università di Pisa;
    Centro Wiss - Scuola Superiore Sant'Anna, Pisa.

    RispondiElimina
  5. Francesco Cerisoli, Research Scientist, InteRNA Technologies BV, The Netherlands

    RispondiElimina
  6. Francesca Signori, Ricercatore a tempo determinato, CNR-INFM PolyLab, Pisa

    RispondiElimina
  7. Matteo Mancini, prof. Asociado, UCM
    Madrid

    RispondiElimina
  8. Vittorio Pellegrini Primo ricercatore NEST INFM-CNR Pisa

    RispondiElimina
  9. Calogero Oddo, perfezionando (dottorando) di ricerca in BioRobotica, ARTS Lab Scuola Superiore Sant'Anna, Pisa

    RispondiElimina
  10. Annarita Celeste Pugliese, dottore di ricerca, docente a contratto, Università di Bari.

    RispondiElimina
  11. Maria-Beatrice Coltelli, ricercatrice co.co.pro. CIP, docente a contratto Università di Pisa

    RispondiElimina
  12. Samuele Agostini, assegnista di ricerca IGG-CNR, Pisa, socio RicAt

    RispondiElimina
  13. Federico Russo, assegnista di ricerca Università di Siena

    RispondiElimina
  14. Marco Bani, Research Fellow,CCH, King's College, London

    RispondiElimina
  15. Gabriele Cristoforetti, ricercatore CNR

    RispondiElimina
  16. Alessandro Tredicucci, Dirigente di Ricerca, NEST CNR-INFM, Pisa

    RispondiElimina
  17. Alberto Spadafora, Assegnista di Ricerca, Politecnico di Torino

    RispondiElimina
  18. Emilio Mariotti
    prof. associato
    dip.Fisica UniSiena

    RispondiElimina
  19. Mario Lavezzi, Prof Associato Economia Politica, Università di Palermo

    RispondiElimina
  20. Marcello Carammia, assegnista di ricerca, Università di Catania

    RispondiElimina
  21. Furio Brighenti, PO Nutrizione Umana, Università di Parma

    RispondiElimina
  22. Thomas Casadei, assegnista di ricerca, Univ. di Modena e Reggio Emilia

    RispondiElimina
  23. Francesco Gastaldi, ricercatore nc in Urbanistica (icar 21) Università IUAV (Istituto Universitario di Architettura di Venezia) di Venezia

    RispondiElimina
  24. Dr Gabriele Cristoforetti, Consiglio Nazionale delle Ricerche,
    Istituto per i Processi Chimico-Fisici (IPCF), Pisa

    RispondiElimina
  25. Michele Mattioni
    PhD student
    Computational Neurobiology Group,
    EMBL-EBI, Cambridge University.

    RispondiElimina
  26. Massimo Bucarelli
    PHD, assegnista di ricerca,
    Dipartimento di Studi Politici
    "Sapienza" Università di Roma

    RispondiElimina
  27. Fabio Sabatini PhD, Research Fellow, University of Siena
    Faculty of Political Science and Department of Economics

    RispondiElimina
  28. Sciltian Gastaldi, Course Instructor, Ph.D. Candidate,
    M.Ed., M.S., M.A., B.A., B.A., Department of Italian Studies
    University of Toronto, Canada

    RispondiElimina
  29. Matteo Rossi
    assegnista di ricerca
    "Sapienza" Università di Roma
    precario
    scadenza contratto a novembre
    35 anni
    sposato
    casa in affitto in periferia
    scoglionatissimo

    RispondiElimina
  30. gianluca ruggieri
    ricercatore
    dipartimento ambiente salute e sicurezza
    università dell'insubria

    RispondiElimina
  31. francesco gastaldi
    ricercatore in Urbanistica
    Università IUAV, Venezia

    RispondiElimina
  32. Ottavio G. Rizzo
    Ricercatore in Geometria
    Università di Milano

    RispondiElimina
  33. Massimo Giulietti
    Ricercatore
    Università di Perugia

    RispondiElimina
  34. Marco Delmastro
    CERN (Ginevra, Svizzera), Research physicist

    RispondiElimina
  35. Antonio Pitrone
    Tecnologo
    Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT)

    RispondiElimina
  36. Patrizia Calefato
    Professore associato Università degli studi di Bari

    RispondiElimina
  37. Floriana Bernardi
    Dottoranda di Ricerca in Teoria del Linguaggio e Scienze dei Segni.
    Università degli Studi Bari

    RispondiElimina
  38. Iain Chambers
    Docente
    Università di Napoli, "L'Orientale"
    Mi trovo in un paese che non investe in ricerca e istruzione, che rifiuta la responsabilità di una formazione culturale in grado di interagire con le complessità di oggi ( e anche di ieri e di domani).

    RispondiElimina
  39. Elisa Giovannetti, Assegnista di Ricerca Università di Pisa (attualmente alla VU University Amsterdam)

    RispondiElimina
  40. Dott. Antonella Rondinone
    Dipartimento di Studi Storici e Geografici
    Università degli studi di Firenze
    Via San Gallo, 10
    50029 Firenze
    Tel. +39 055 2757937

    RispondiElimina
  41. Fabio Apicella
    Phd - Professore a contratto Università di Pisa
    Ricercatore IRCCS Stella Maris

    RispondiElimina
  42. Gabriele Martinelli, PhD Candidate, NTNU (Norwegian University of Science and Technology), Norway

    RispondiElimina
  43. Francesco D'Andrea, Postdoc, Département de mathématique, U.C. Louvain, Belgium

    RispondiElimina
  44. Roberto Cammarata, Assegnista di ricerca in Filosofia del diritto - Università di Bergamo

    RispondiElimina
  45. Michelangelo SAVINO
    docente di Tecnica Urbanistica presso la Facoltà di Igegneria dell'Università degli studi di Messina

    RispondiElimina
  46. Francesco Crea
    Pefezionando Scuola Superiore Sant'Anna, Pisa
    (attualmente presso il National Cancer Institute-Frederick, Frederick, MD USA)

    RispondiElimina
  47. Cataldo Patruno
    Sezione di Dermatologia clinica allergologica e venereologica
    Università Federico II di Napoli

    RispondiElimina
  48. Giuliano Laccetti, 54 anni
    ordinario di Informatica
    Universita' degli Studi di Napoli Federico II

    Bene Marino. Spero ci si possa cominciare a render conto che la spesa per istruzione e ricerca non deve essere sottodimensionata. Ricordo ancora con grande delusione le aspettative con Mussi ministro, e la sua "debole" battaglia in difesa dei fondi a universita' e ricerca, che pure erano stati un cavallo di battaglia della campagna elettorale.
    Saro' forse ingenuo, ma una volta identificato un settore (strategico) su cui insistere, non si deve aver paura di "sottrarre" risorse ad altri settori per fare si che il finanaziamento a università e ricerca sia effettivamente capace di incidere e migliorare le situazioni.
    Con piacere vedo che molti sono (credo) i giovani che sottoscrivono questo appello/manifesto.

    RispondiElimina
  49. Guri Schwarz
    Professore a contratto
    Università di PIsa

    RispondiElimina
  50. Angela Cossiri
    Ricercatrice di istituzioni di diritto pubblico
    Università di Macerata

    RispondiElimina
  51. Stefano Zona
    assegnista di ricerca

    Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
    Dipartimento integrato di Medicine e Specialità Mediche
    Malattie Infettive

    RispondiElimina
  52. Vanni D'Alessio
    Ricercatore di storia contemporanea
    Università di Napoli Federico II

    RispondiElimina
  53. Aniello Buonanno
    Dottore di Ricerca in Ingegneria Elettronica
    Seconda Università degli Studi di Napoli
    Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione

    RispondiElimina
  54. non conosco personalmente Ignazio Marino, ma lo apprezzo e, pertanto, aderisco, speranzosa, all'iniziativa; ma purtroppo son costretta ad aggiungere una nota alla mia adesione. Sono indipendente dal PD e non intendo iscrivermi, bensì l'abbia votato alle ultime elezioni. Elezioni che abbiamo, quelli schierati da sempre a sinistra, perso. Ho votato PD in assenza di una vera condivisione con le politiche e le direzioni proposte, ma consapevole che occorresse, in quel momento critico, uno sforzo per non disperdere le energie e per aggregare le posizioni. Il prosieguo è stato deprimente, caratterizzato da azioni scialbe e deboli: il PD, secondo me, non ha saputo condurre né portare avanti una linea netta e forte. Non rivendico una atomizzazione delle sinistre, ma una maggiore energia politica e, se così posso dire, immaginativa che sappia ridare vigore e credibilità al nostro paese, allo sbando perché in mano a chi lo sta riducendo a un guscio vuoto. E che, peraltro, propone e veicola in modo sia subdolo e surrettizio, sia esplicito, un modello sociale che è, a mio parere, terrificante, derubricato, miserabile e qualunquista.

    Penso che l’università debba essere sostenuta; e non affermo ciò in quanto difendo la categoria di cui faccio parte, essendo ricercatore, ma perchè ritengo che l'università sia spina dorsale di un sistema fondativo che è quello della formazione, formazione di uomini e donne che SONO, sono il paese. La nostra Nazione non è un concetto astratto, una categoria nominale inaridita di senso, ma è fatta dalle persone, dai soggetti, dagli individui, dalle azioni, dalle scelte per il futuro, da quelle in itinere e da quelle compiute (che andrebbero riesaminate e sulle quali andrebbero condotte coraggiose revisioni critiche). Abbiamo bisogno di onestà intellettuale, di etica, di trasparenza, di capacità, di rapidità d’azione e di pensiero, abbiamo bisogno di ricostituire una rete di connessione tra esseri onesti e pensanti, che abbiano idee, valori, fiducia, speranza, capacità.

    La battaglia è dura e occorre guerreggiare, combattere a più livelli, quello dell'organizzazione di un connettivo solido, fatto da forze "pulite" e oneste, in grado di lavorare con impegno, forze tese a cercare concordanze trasversali intorno a temi alti, civili, etici, (concordanze che non dovrebbero tener conto degli schieramenti politici); quello politico in senso stretto, che punta al trasferimento dei temi alti in azioni concrete, direzioni, con metodo e vigore; quello che ognuno di noi (noi non è pronome generico, in questo caso, ma si riferisce purtroppo a una minoranza) conduce lavorando, con testarda ma non-rigida intelligenza, come una formica che compie il suo dovere, che per noi coincide – fortunati! – col grande piacere dello studio e dell’insegnamento … dovere che si svolge anche in aula, con gli studenti;

    dovremmo, infatti, essere responsabilmente consci di quanto e come ciò che, pervicacemente e con passione, portiamo avanti non è solo e soltanto un mero trasferimento di nozioni: contribuiamo, infatti, alla formazione umana, civica, sociale di individui. La nostra professione si situa tra la ricerca di un sapere raffinato – che cresce e si struttura - e l’esempio, implicito fortissimo del nostro mestiere. E, in questo caos nebuloso che obtorto collo abitiamo, abbiamo davvero bisogno di qualcuno che sappia aggregare, riconoscere, mettere in evidenza i valori, agire con intenzione consapevole, e restituire alla realtà scompaginata e distorta, spessore e senso.

    flavia schiavo, ricercatore, facoltà di architettura di Palermo

    RispondiElimina
  55. Andrea d'Avella
    Ricercatore
    Fondazione Santa Lucia, Roma

    RispondiElimina
  56. Federico Russo nato a Palermo l'11.7.1976,
    dottorando di ricerca in diritto processuale civile
    Università di Roma La Sapienza

    RispondiElimina
  57. Irene Zavattero
    Assegnista di ricerca, Università del Salento
    Docente a contratto, Università di Siena

    RispondiElimina

FIRMA ANCHE TU IL NOSTRO MANIFESTO!