L’Italia, pur essendo una delle nazioni del G8, sconta un drammatico ritardo rispetto alle altre nazioni occidentali nello sviluppo della Società della Conoscenza.
In Italia l’avventura intellettuale si scontra continuamente con la drammatica povertà di risorse finanziarie, strutturali e di competenza investite. Troppo spesso fare ricerca significa trasformarsi in burocrati della cultura, soffocati da un contesto farraginoso e immutabile. Frequentemente le punte di eccellenza della ricerca italiana, peraltro assai apprezzate in campo internazionale, sbocciano solo a partire da iniziative personali che definire meritevoli appare riduttivo. Con preoccupazione osserviamo il lento declino della nostra produttività scientifica e l’incapacità di attrarre bravi ricercatori dalle altre nazioni; al contempo, esportiamo giovani ricercatori di grandi doti che si affermano poi nei principali poli di ricerca europei e mondiali.
Per troppo tempo la politica ha assistito, ed anzi attivamente incoraggiato, questa discesa verso l’irrilevanza. Concentrato sui proclami, ogni governo da trent’anni a questa parte ha generato una propria riforma dell’Università e spesso anche degli Enti di Ricerca. Dibattiti ignoti ai paesi sviluppati, ma non per questo meno inutili, si sono avvicendati su temi quali la paura della ricerca applicata per il libero sviluppo della conoscenza o che viceversa la ricerca pura sia soltanto una perdita di tempo per fannulloni stipendiati. La classe politica italiana ha pensato solo raramente che la società della conoscenza sia un valore di per sé. Nella miope ottica del breve termine elettorale, quello che conta è fare poco o nulla ma parlare di tutto, e difendere chi della stagnazione ha tutto da guadagnare.
In questo disperante contesto politico, la nascita del Partito Democratico ha rappresentato una speranza. Per la prima volta l’Italia ha tentato di allinearsi agli altri paesi occidentali dotandosi di una forza interprete del riformismo pragmatico e moderno, con la bussola puntata sull’eguaglianza delle opportunità per tutti i cittadini. La sfida verso una nuova società della conoscenza nel nostro paese è il banco di prova per eccellenza del nuovo partito. Il benessere e lo sviluppo non vengono da sé, ma sono intimamente correlate all’acquisizione di nuove conoscenze culturali e scientifiche. Tutta la storia della società occidentale sta lì a dimostrarlo.
Dopo un inizio incerto, il Partito Democratico è ora chiamato alla sfida congressuale, al rilancio della propria politica, al proporsi come l’alternativa riformista del domani. Si dice che le idee siano più importanti dei nomi, ma non vi è idea che non tragga forza da chi la impersona.
Per questo motivo, Ignazio Marino, un grande scienziato e un grande italiano, rappresenta la nostra speranza. La sua storia personale di ricercatore è il nostro miglior manifesto. La presenza di Giuseppe Civati, giovane e brillante ricercatore, a fianco di Ignazio Marino non rappresenta certo un caso.
Con la candidatura di Ignazio Marino fondiamo ufficialmente il gruppo dei Ricercatori Democratici e chiediamo a tutti i nostri colleghi con eguale sensibilità e speranza di aderire a questo appello.
Grazie a Ignazio Marino ed alla sua generosità abbiamo la speranza che la società della conoscenza, libera da vincoli anacronistici ma sempre responsabile nel difendere la dignità umana, si affermi anche in Italia e ci aiuti ad affrontare il futuro del nostro Paese con la fiducia e l’entusiasmo della razionalità.
Perché infine tutti siano liberi dal bisogno e felici di costruire la propria esistenza insieme agli altri.
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Ranieri Bizzarri, ricercatore a tempo determinato presso la Scuola Normale di Pisa
RispondiEliminaBeniamino Cappelletti Montano, borsista post-dottorato, Università degli Studi di Bari
RispondiEliminaUgo Rossi, assegnista di ricerca, Università di Cagliari
RispondiEliminaElettra Stradella, assegnista di ricerca in Diritto costituzionale, Università di Pisa;
RispondiEliminaCentro Wiss - Scuola Superiore Sant'Anna, Pisa.
Francesco Cerisoli, Research Scientist, InteRNA Technologies BV, The Netherlands
RispondiEliminaFrancesca Signori, Ricercatore a tempo determinato, CNR-INFM PolyLab, Pisa
RispondiEliminaMatteo Mancini, prof. Asociado, UCM
RispondiEliminaMadrid
Vittorio Pellegrini Primo ricercatore NEST INFM-CNR Pisa
RispondiEliminaCalogero Oddo, perfezionando (dottorando) di ricerca in BioRobotica, ARTS Lab Scuola Superiore Sant'Anna, Pisa
RispondiEliminaAnnarita Celeste Pugliese, dottore di ricerca, docente a contratto, Università di Bari.
RispondiEliminaMaria-Beatrice Coltelli, ricercatrice co.co.pro. CIP, docente a contratto Università di Pisa
RispondiEliminaSamuele Agostini, assegnista di ricerca IGG-CNR, Pisa, socio RicAt
RispondiEliminaFederico Russo, assegnista di ricerca Università di Siena
RispondiEliminaMarco Bani, Research Fellow,CCH, King's College, London
RispondiEliminaGabriele Cristoforetti, ricercatore CNR
RispondiEliminaAlessandro Tredicucci, Dirigente di Ricerca, NEST CNR-INFM, Pisa
RispondiEliminaAlberto Spadafora, Assegnista di Ricerca, Politecnico di Torino
RispondiEliminaEmilio Mariotti
RispondiEliminaprof. associato
dip.Fisica UniSiena
Mario Lavezzi, Prof Associato Economia Politica, Università di Palermo
RispondiEliminaMarcello Carammia, assegnista di ricerca, Università di Catania
RispondiEliminaFurio Brighenti, PO Nutrizione Umana, Università di Parma
RispondiEliminaThomas Casadei, assegnista di ricerca, Univ. di Modena e Reggio Emilia
RispondiEliminaFrancesco Gastaldi, ricercatore nc in Urbanistica (icar 21) Università IUAV (Istituto Universitario di Architettura di Venezia) di Venezia
RispondiEliminaDr Gabriele Cristoforetti, Consiglio Nazionale delle Ricerche,
RispondiEliminaIstituto per i Processi Chimico-Fisici (IPCF), Pisa
Michele Mattioni
RispondiEliminaPhD student
Computational Neurobiology Group,
EMBL-EBI, Cambridge University.
Massimo Bucarelli
RispondiEliminaPHD, assegnista di ricerca,
Dipartimento di Studi Politici
"Sapienza" Università di Roma
Fabio Sabatini PhD, Research Fellow, University of Siena
RispondiEliminaFaculty of Political Science and Department of Economics
Sciltian Gastaldi, Course Instructor, Ph.D. Candidate,
RispondiEliminaM.Ed., M.S., M.A., B.A., B.A., Department of Italian Studies
University of Toronto, Canada
Matteo Rossi
RispondiEliminaassegnista di ricerca
"Sapienza" Università di Roma
precario
scadenza contratto a novembre
35 anni
sposato
casa in affitto in periferia
scoglionatissimo
gianluca ruggieri
RispondiEliminaricercatore
dipartimento ambiente salute e sicurezza
università dell'insubria
francesco gastaldi
RispondiEliminaricercatore in Urbanistica
Università IUAV, Venezia
Ottavio G. Rizzo
RispondiEliminaRicercatore in Geometria
Università di Milano
Massimo Giulietti
RispondiEliminaRicercatore
Università di Perugia
Marco Delmastro
RispondiEliminaCERN (Ginevra, Svizzera), Research physicist
Antonio Pitrone
RispondiEliminaTecnologo
Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT)
Patrizia Calefato
RispondiEliminaProfessore associato Università degli studi di Bari
Floriana Bernardi
RispondiEliminaDottoranda di Ricerca in Teoria del Linguaggio e Scienze dei Segni.
Università degli Studi Bari
Iain Chambers
RispondiEliminaDocente
Università di Napoli, "L'Orientale"
Mi trovo in un paese che non investe in ricerca e istruzione, che rifiuta la responsabilità di una formazione culturale in grado di interagire con le complessità di oggi ( e anche di ieri e di domani).
Elisa Giovannetti, Assegnista di Ricerca Università di Pisa (attualmente alla VU University Amsterdam)
RispondiEliminaDott. Antonella Rondinone
RispondiEliminaDipartimento di Studi Storici e Geografici
Università degli studi di Firenze
Via San Gallo, 10
50029 Firenze
Tel. +39 055 2757937
Fabio Apicella
RispondiEliminaPhd - Professore a contratto Università di Pisa
Ricercatore IRCCS Stella Maris
Gabriele Martinelli, PhD Candidate, NTNU (Norwegian University of Science and Technology), Norway
RispondiEliminaFrancesco D'Andrea, Postdoc, Département de mathématique, U.C. Louvain, Belgium
RispondiEliminaRoberto Cammarata, Assegnista di ricerca in Filosofia del diritto - Università di Bergamo
RispondiEliminaMichelangelo SAVINO
RispondiEliminadocente di Tecnica Urbanistica presso la Facoltà di Igegneria dell'Università degli studi di Messina
Francesco Crea
RispondiEliminaPefezionando Scuola Superiore Sant'Anna, Pisa
(attualmente presso il National Cancer Institute-Frederick, Frederick, MD USA)
Cataldo Patruno
RispondiEliminaSezione di Dermatologia clinica allergologica e venereologica
Università Federico II di Napoli
Giuliano Laccetti, 54 anni
RispondiEliminaordinario di Informatica
Universita' degli Studi di Napoli Federico II
Bene Marino. Spero ci si possa cominciare a render conto che la spesa per istruzione e ricerca non deve essere sottodimensionata. Ricordo ancora con grande delusione le aspettative con Mussi ministro, e la sua "debole" battaglia in difesa dei fondi a universita' e ricerca, che pure erano stati un cavallo di battaglia della campagna elettorale.
Saro' forse ingenuo, ma una volta identificato un settore (strategico) su cui insistere, non si deve aver paura di "sottrarre" risorse ad altri settori per fare si che il finanaziamento a università e ricerca sia effettivamente capace di incidere e migliorare le situazioni.
Con piacere vedo che molti sono (credo) i giovani che sottoscrivono questo appello/manifesto.
Guri Schwarz
RispondiEliminaProfessore a contratto
Università di PIsa
Angela Cossiri
RispondiEliminaRicercatrice di istituzioni di diritto pubblico
Università di Macerata
Stefano Zona
RispondiEliminaassegnista di ricerca
Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
Dipartimento integrato di Medicine e Specialità Mediche
Malattie Infettive
Vanni D'Alessio
RispondiEliminaRicercatore di storia contemporanea
Università di Napoli Federico II
Aniello Buonanno
RispondiEliminaDottore di Ricerca in Ingegneria Elettronica
Seconda Università degli Studi di Napoli
Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione
non conosco personalmente Ignazio Marino, ma lo apprezzo e, pertanto, aderisco, speranzosa, all'iniziativa; ma purtroppo son costretta ad aggiungere una nota alla mia adesione. Sono indipendente dal PD e non intendo iscrivermi, bensì l'abbia votato alle ultime elezioni. Elezioni che abbiamo, quelli schierati da sempre a sinistra, perso. Ho votato PD in assenza di una vera condivisione con le politiche e le direzioni proposte, ma consapevole che occorresse, in quel momento critico, uno sforzo per non disperdere le energie e per aggregare le posizioni. Il prosieguo è stato deprimente, caratterizzato da azioni scialbe e deboli: il PD, secondo me, non ha saputo condurre né portare avanti una linea netta e forte. Non rivendico una atomizzazione delle sinistre, ma una maggiore energia politica e, se così posso dire, immaginativa che sappia ridare vigore e credibilità al nostro paese, allo sbando perché in mano a chi lo sta riducendo a un guscio vuoto. E che, peraltro, propone e veicola in modo sia subdolo e surrettizio, sia esplicito, un modello sociale che è, a mio parere, terrificante, derubricato, miserabile e qualunquista.
RispondiEliminaPenso che l’università debba essere sostenuta; e non affermo ciò in quanto difendo la categoria di cui faccio parte, essendo ricercatore, ma perchè ritengo che l'università sia spina dorsale di un sistema fondativo che è quello della formazione, formazione di uomini e donne che SONO, sono il paese. La nostra Nazione non è un concetto astratto, una categoria nominale inaridita di senso, ma è fatta dalle persone, dai soggetti, dagli individui, dalle azioni, dalle scelte per il futuro, da quelle in itinere e da quelle compiute (che andrebbero riesaminate e sulle quali andrebbero condotte coraggiose revisioni critiche). Abbiamo bisogno di onestà intellettuale, di etica, di trasparenza, di capacità, di rapidità d’azione e di pensiero, abbiamo bisogno di ricostituire una rete di connessione tra esseri onesti e pensanti, che abbiano idee, valori, fiducia, speranza, capacità.
La battaglia è dura e occorre guerreggiare, combattere a più livelli, quello dell'organizzazione di un connettivo solido, fatto da forze "pulite" e oneste, in grado di lavorare con impegno, forze tese a cercare concordanze trasversali intorno a temi alti, civili, etici, (concordanze che non dovrebbero tener conto degli schieramenti politici); quello politico in senso stretto, che punta al trasferimento dei temi alti in azioni concrete, direzioni, con metodo e vigore; quello che ognuno di noi (noi non è pronome generico, in questo caso, ma si riferisce purtroppo a una minoranza) conduce lavorando, con testarda ma non-rigida intelligenza, come una formica che compie il suo dovere, che per noi coincide – fortunati! – col grande piacere dello studio e dell’insegnamento … dovere che si svolge anche in aula, con gli studenti;
dovremmo, infatti, essere responsabilmente consci di quanto e come ciò che, pervicacemente e con passione, portiamo avanti non è solo e soltanto un mero trasferimento di nozioni: contribuiamo, infatti, alla formazione umana, civica, sociale di individui. La nostra professione si situa tra la ricerca di un sapere raffinato – che cresce e si struttura - e l’esempio, implicito fortissimo del nostro mestiere. E, in questo caos nebuloso che obtorto collo abitiamo, abbiamo davvero bisogno di qualcuno che sappia aggregare, riconoscere, mettere in evidenza i valori, agire con intenzione consapevole, e restituire alla realtà scompaginata e distorta, spessore e senso.
flavia schiavo, ricercatore, facoltà di architettura di Palermo
Andrea d'Avella
RispondiEliminaRicercatore
Fondazione Santa Lucia, Roma
Federico Russo nato a Palermo l'11.7.1976,
RispondiEliminadottorando di ricerca in diritto processuale civile
Università di Roma La Sapienza
Irene Zavattero
RispondiEliminaAssegnista di ricerca, Università del Salento
Docente a contratto, Università di Siena